Editorial: Erma di Bretschneider
Número de páginas: 184 págs. 26.0 x 21.0 cm
Fecha de edición: 21-02-2025
EAN: 9788891333865
ISBN: 978-88-913-3386-5
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Nel Terzo Libro (1540), Sebastiano Serlio scrive che Donato Bramante non «fece né la più bella, né la più artificiosa architettura di questa», cioè una scala a lumaca.
L’«inventione» – come la definisce Giorgio Vasari nelle Vite (1568) – emerge dal fianco orientale del palatium innocenziano-roveresco del Belvedere Vaticano e consiste di una scala a elica con quattro genera di colonne sovrapposte attorno a un ampio pozzo di luce centrale.
L’ingegnosa «pulcherrimam acclivem cochlidem» è un brano noto della storia dell’architettura rinascimentale – in primis grazie ai contributi di James S. Ackerman, Arnaldo Bruschi e Christiane Denker Nesselrath – ma gli studi non hanno ancora esaurito la conoscenza del monumento.
Così – in un mutato contesto storiografico – il presente volume riesamina le fonti e suggerisce interpretazioni alternative. Lo studio affronta le questioni chiave relative alla lumaca: cronologia, funzione e rapporti con architetture analoghe. Parallelamente, emerge la necessità di ragionare sull’evoluzione delle scale elicoidali e del Leitmotiv della coclide colonnata.
Il tentativo è comprendere (più) pienamente l’«inventione» o “capriccio” di Bramante, e il suo impatto sulla storia dell’architettura.